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Carè Tricomi Private

L'arte è sempre stata la mia passione principale, insieme a fumetti e lego.

Sono Roberto Tricomi, socio di Assilogos, un'azienda che si occupa di consulenze assicurative, in particolare in ambito oggetti d’arte ed auto d’epoca.
Nato amante dell’arte antica e classica, inizialmente non ero interessato a quella moderna e contemporanea, ancor meno all’ultracontemporanea.

Tuttavia, nel 1988, ebbi l'occasione di visitare la mostra di Joan Miró al castello di Rivoli. Quella mostra cambiò ogni mia prospettiva. Fu amore a prima vista.
Nel 1998, con i miei primi guadagni, comprai la mia prima opera: un pastello di Paulucci. Sebbene oggi non lo apprezziamo più come allora, rimane una parte integrante della nostra storia e non è in vendita a nessun prezzo. E’ la nostra numero 1 (come zio paperone).

Successivamente si unì a me mia moglie Carè Tania, che nutre una passione quasi altrettanto forte per l’Arte, che mi segue, mi appoggia e mi stimola. Tania introduce un altro punto di vista a volte concorde a volte contrastante nella scelta e nell’allestimento dei lavori.

Nei primi anni 2000, ci impegnammo insieme ad alcuni amici nel gestire una galleria d’arte contemporanea a Torino: Vitamin Arte Contemporanea. Questa esperienza ci ha dato modo di conoscere dall'interno le regole del "sistema" dell'arte: curatori, fiere, gallerie.

Poi da ultimo, sono arrivati i nostri ragazzi che sebbene con atteggiamento talvolta scostante, spesso intervengono donandoci un approccio critico ed un ulteriore punto di vista. Qualche opera l’hanno di fatto scelta loro! Edin qualche caso sono anche le più audaci ed appezzate.

Nel tempo queste esperienze e contributi hanno agito sul nostro nostro modo di collezionare. Se in un primo tempo la scelta di concentrarci su opere contemporanee fu dettata da motivi squisitamente economici, in quanto erano più accessibili, per noi studenti squattrinati. Con il tempo, studiando, conoscendo, vivendo gli artisti, iniziammo a fare scelte più consapevoli e meno ondivaghe, creando una coerenza di fondo. Rispetto all'inizio, oggi seguiamo l’evoluzione dei “nostri” artisti nel tempo, comprando spesso più opere dello stesso artista, con più attenzione al fatto che siano rappresentative e che illustrino la loro crescita.

Oggi, la collezione raccoglie circa 200 opere che coprono vari ambiti geografici, tematici, culturali dell'arte contemporanea e ultracontemporanea: fotografia, pittura, scultura, ceramica, installazione e qualche video. Rimane un piccolo nucleo, raramente incrementato, che include disegni e grafiche di artisti dell'Ottocento e Novecento come Pasini, Bossoli, Tavernier, Reycend, Melotti, Fontana e Miró. Diciamo spesso: “Abbiamo incominciato comprando i nostri nonni e genitori, per passare ai nostri coetanei ed ora siamo concentrati sui nostri figli”

L'arte del passato è rimasta un importante riferimento, ma la nostra collezione non segue nè un preciso filone storico-artistico, nè un indirizzo tematico e nemmeno geografico. Il file rouge è la qualità/la forma attraverso cui gli artisti raccontano la loro visione, le loro idee. Spesso non condividiamo o apprezziamo nemmeno alcune delle idee che vengono veicolate dai “nostri” artisti. Ma se il metodo è efficace, val la pena di aprire la mente a prospettive nuove ed ascoltarle.

Pur confrontandoci continuamente con collezionisti, critici, galleristi e, da quando la collezione è divenuta anche aziendale, con le persone che lavorano con noi, le acquisizioni si basano sul nostro gusto personale, decidiamo sempre solo noi, talvolta anche in modo impulsivo. L’aspetto del valore economico, sebbene un elemento di valutazione, non è mai determinante. Non abbiamo mai venduto un'opera e non intendiamo farlo in futuro. Le opere sono la nostra storia.

Con il passare degli anni, abbiamo intuito che la nostra collezione poteva essere anche un valore aggiunto per le nostre aziende e per le persone che ci lavorano, per gli amici e per chi visita i nostri spazi privati o lavorativi, per la comunità in senso lato. Se è vero che la collezione corporate oltre a far vivere al meglio gli spazi aziendali, serve comunicare all'esterno la nostra competenza non solo teorica ma anche pratica di assicuratori di oggetti d’arte, di auto d’epoca, di collezioni e che questa idea di marketing potrebbe stare alla base sia della predisposizione di questo sito in cui la collezione diviene pubblica anche al di fuori dei ambiti, nonchè dell’adesione entusiasta alla pubblicazione della collezione nel libro a cura Ilaria Bonacossa . Il segno dell’arte nelle imprese, Marsilio Arte Editore, 2024,

Condividere la collezione, essendo disponibili per chiunque voglia venire a visitarla, pubblicarla online, coinvolgere gli amici, magari invogliandoli alla nostra stessa passione, e tutte le persone che incontriamo sul lavoro o che direttamente lavorano con noi, prestando molto volentieri a mostre è ormai per noi un'esperienza quotidiana molto gratificante e stimolante che rende la nostra esperienza civile e lavorativa molto più viva ed arricchente.